Alla larga dai luoghi comuni, dalle frasi fatte e da facili buonismi, essere gentili nel lavoro (e non solo, ovvio) fa davvero la differenza.
1. BENEFICIO INDIVIDUALE. In termini di autostima, “autoreputazione”, conti con la propria coscienza, la gentilezza fa bene innanzitutto a chi la pratica.
2. APPREZZAMENTO. La gentilezza genera sempre apprezzamento e quando c’è l’apprezzamento c’è tutto o quasi.
3. LA GENTILEZZA SI FA RICORDARE. Quando ci facciamo ricordare con buone probabilità ci faremo anche scegliere. Io ricordo sempre perfettamente chi è gentile con me, anche chi non lo è…
4. REPUTAZIONE. Essere gentili è un’attitudine che contribuisce alla propria (ottima) reputazione, in modo determinante aggiungerei.
5. SICUREZZA. Se vengo da un approccio gentile e trovo una persona che gentile non è, mi sento molto più tranquillo per un eventuale confronto “vigoroso”, code di paglia non ne ho.
“Sii gentile quando possibile. È sempre possibile.”
(Dalai Lama)