Non ho mai una pistola puntata alla tempia.
Tra ogni input che ricevo (stimoli, sollecitazioni, circostanze) e gli ouput che fornisco (attività, iniziative, decisioni) c’è sempre un intervallo, uno spazio che può durare una frazione di secondo come una vita intera.
A prescindere da quanto siano ampie o ristrette le opzioni, sono sempre io a scegliere il tipo di risposta da mettere in pista. Nessun altro.
Questa è la responsabilità, nella sua vera accezione etimologica: capacità di rispondere.
Il modo in cui si gestisce quello spazio e quell’intervallo determina il valore dei risultati prodotti.
Direi anche la qualità della vita.